Un recente sondaggio dell'Anammi (Associazione Nazional-europea degli Amministratori d’Immobili) ha lanciato un allarme sulla crescente morosità condominiale in Italia. Secondo l’indagine, il fenomeno è destinato a crescere almeno del 20% nei prossimi mesi, con le città di Roma e Milano tra le più colpite. Questo incremento potrebbe avere un impatto significativo sulla gestione degli immobili e sulla convivenza tra condòmini.
I dati raccolti mostrano che per il 72,97% degli amministratori intervistati il ritardo nei pagamenti delle spese condominiali rappresenterà una sfida crescente. Il 66,28% prevede un aumento della morosità del 20%, mentre il 15,12% teme un incremento fino al 70%. Per il 12% degli amministratori, il problema potrebbe addirittura raddoppiare.
Dallo studio emergono tre fattori chiave alla base di questa tendenza:
Difficoltà economiche (38,8%): la crisi economica continua a pesare sulle famiglie, rendendo più difficile il pagamento delle spese condominiali.
Scarso rispetto delle regole (36%): alcuni condòmini tendono a trascurare i propri obblighi, compromettendo la gestione finanziaria del condominio.
Scarsa capacità di gestione delle finanze (25%): molti ritardano i pagamenti per mancanza di una pianificazione economica adeguata.
Le città più esposte al fenomeno risultano essere:
Roma (22,38%) e Milano (9,3%), seguite da Venezia (3,9%), Firenze e Napoli (3,2%).
Gli immobili più colpiti sono:
Condomìni di grandi dimensioni (35,53%).
Edifici situati in periferia (35,26%).
Quartieri benestanti (14%) e complessi abitati prevalentemente da anziani (13,95%).
Nonostante il Codice civile preveda l'emissione di un decreto ingiuntivo entro sei mesi dal mancato pagamento, questa misura spesso non è sufficiente. Per contrastare la morosità, gli amministratori stanno adottando diverse strategie:
Rateizzazione dei pagamenti per agevolare i condòmini in difficoltà.
Selezione attenta dei fornitori, per contenere le spese condominiali.
Adozione di tecnologie per il risparmio energetico, per ridurre i costi.
Giuseppe Bica, presidente di Anammi, ha sottolineato che la morosità rischia di aggravare ulteriormente la situazione del patrimonio immobiliare italiano. Ha evidenziato come gli amministratori si trovino spesso a operare in un contesto difficile, in cui la tensione tra chi paga regolarmente e chi è moroso può compromettere l’equilibrio condominiale.
"Non esistono soluzioni immediate al problema, ma guardiamo con interesse alle iniziative del Governo, in particolare alle misure per il contenimento delle bollette a sostegno delle famiglie. Come amministratori, continueremo a svolgere il nostro ruolo, consapevoli dell’importanza economica e sociale della nostra professione", ha dichiarato Bica.
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