Gestioni condominiali

Codice fiscale del condominio

Il codice fiscale del condominio è un identificativo alfanumerico obbligatorio per tutti gli stabili organizzati in forma condominiale che devono adempiere a determinati obblighi fiscali. Anche se il condominio non è una persona fisica né ha personalità giuridica autonoma, rientra tra quei soggetti che, secondo la normativa italiana, devono comunque essere iscritti all’Anagrafe Tributaria. Questo obbligo è stato introdotto dal DPR n. 605/1973.

A cosa serve il codice fiscale di un condominio

Il codice fiscale del condominio è necessario, ad esempio:

  • per effettuare ritenute d’acconto nei confronti di fornitori e prestatori d’opera;

  • per presentare la dichiarazione dei redditi (modello 770);

  • per ricevere fatture intestate al condominio;

  • per accedere a detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione o efficientamento energetico nelle parti comuni.

Com’è fatto il codice fiscale di un condominio

Si tratta di un codice alfanumerico composto da 11 cifre, suddivise così:

  • le prime 7 cifre identificano il condominio;

  • le cifre 8-10 individuano l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che lo ha rilasciato;

  • l’undicesima cifra è un carattere di controllo.

Come si ottiene il codice fiscale del condominio

La richiesta va presentata all’Agenzia delle Entrate utilizzando il modello AA5/6, disponibile online o presso gli uffici dell’Agenzia. La domanda può essere trasmessa in due modi:

  • di persona, presso l’ufficio territorialmente competente;

  • via PEC, allegando il modulo compilato e la documentazione richiesta.

Chi può presentare la richiesta:

  • l’amministratore, nei casi in cui la nomina è obbligatoria;

  • uno dei condòmini, se il condominio è privo di amministratore (es. condominio minimo).

Se manca l’amministratore, è necessario allegare una delega firmata dai condòmini, formalizzata in un verbale d’assemblea.

Dove si trova il codice fiscale di un condominio già esistente

Se si vuole verificare un codice fiscale già attribuito, è possibile:

  • consultare gli atti di acquisto dell’immobile (il codice può essere riportato);

  • effettuare una ricerca tramite la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate;

  • rivolgersi direttamente all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.

L’amministratore ha anche la possibilità di accedere al servizio di verifica online, inserendo codice e denominazione del condominio per controllarne la validità o richiederne una variazione.

Condominio e Partita IVA: quando è obbligatoria?

In generale, il condominio non ha l’obbligo di aprire una Partita IVA, salvo che svolga un’attività commerciale o assimilata.

Un caso particolare è quello dei condomìni che partecipano a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o producono energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo e, eventualmente, la vendita. In questi casi, se la potenza installata supera i 20 kW, il condominio deve dotarsi di Partita IVA con codice Ateco 97.00.02. Sarà compito dell’amministratore gestire l’attribuzione.

Sanzioni per mancata attribuzione o comunicazione

Se un condominio tenuto all’obbligo non richiede il codice fiscale, o non comunica una variazione, può andare incontro a sanzioni che vanno da 100 a 2.000 euro, con eventuali conseguenze più gravi in caso di omissioni reiterate.

Per i condomini minimi (fino a otto condòmini e senza amministratore), l’attribuzione non è obbligatoria, ma comunque consigliata. Ad esempio, è necessaria per accedere a bonus fiscali su lavori nelle parti comuni.


Domande frequenti

Quando è obbligatorio il codice fiscale del condominio?
Quando lo stabile rientra nei casi in cui è obbligatoria la nomina dell’amministratore, oppure quando si desidera accedere a bonus fiscali e detrazioni su spese comuni.

Un condominio può avere la Partita IVA?
Solo se svolge attività rilevanti ai fini IVA (es. produzione e vendita di energia).

Chi può richiederlo?
L’amministratore o un condòmino delegato, tramite il modello AA5/6.

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