In un box auto dato in affitto, i costi dell’elettricità spettano a chi ne usufruisce: di norma, l’inquilino.
Tuttavia, la distinzione tra impianti privati e parti comuni condominiali è fondamentale per determinare correttamente a chi spettano le spese.
Le spese legate ai consumi diretti di un immobile locato – come l’energia elettrica – sono generalmente a carico dell’inquilino, in quanto utilizzatore del servizio.
Solo in presenza di patti contrari nel contratto di locazione, le parti possono stabilire una diversa ripartizione.
Nel contratto può essere indicato chi deve farsi carico della bolletta.
Di solito è l’inquilino a dover intestarsi l’utenza e gestire i pagamenti, trattandosi di un consumo personale.
Se il contratto non prevede nulla, la regola generale rimane: i costi della luce del garage sono a carico dell’affittuario.
Ogni diversa pattuizione, purché esplicita, deve comunque essere rispettata.
Con contatore separato: la bolletta è intestata all’inquilino, che paga in base ai consumi effettivi.
Senza contatore autonomo: i consumi vengono conteggiati nella bolletta condominiale, pagata dal proprietario, che può successivamente addebitare all’inquilino una quota forfettaria, da indicare chiaramente nel contratto.
L’elettricità delle parti comuni – come rampe o corsie di accesso ai garage – rientra tra le spese condominiali.
In assenza di indicazioni diverse nel regolamento, i costi vanno ripartiti in base ai millesimi di proprietà, applicando lo stesso criterio previsto per scale, androni e ascensori.
Se non esistono tabelle millesimali specifiche per box o cantine, si utilizzeranno quelle generali.
L’assemblea condominiale può tuttavia deliberare la creazione di tabelle dedicate, per garantire una ripartizione più equa delle spese tra chi utilizza effettivamente i garage.
Nel caso di garage condominiali, le regole restano le stesse:
se il box è pertinenza dell’abitazione concessa in locazione, i costi della luce sono a carico dell’inquilino;
se si tratta di spazi comuni illuminati per tutti, la spesa viene ripartita tra i condomini in base ai millesimi, con bolletta intestata al condominio.
Per l’affitto di un box auto è necessario stipulare un contratto scritto, nel quale indicare durata, canone e modalità di pagamento.
La registrazione è obbligatoria se la durata supera i 30 giorni.
Può essere effettuata online tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, con il modello RLI.
L’imposta di registro è pari al 2% del canone annuo, con un minimo di 67 euro.
Alla scadenza, il contratto si estingue automaticamente se non è previsto un rinnovo tacito o se non interviene una disdetta entro i termini stabiliti.
| Tipo di spesa | Chi paga |
|---|---|
| Spese ordinarie (luce, pulizia, piccole manutenzioni) | Inquilino |
| Spese straordinarie (interventi strutturali, impianti) | Proprietario |
| Spese condominiali (se non diversamente stabilito) | Inquilino |
✅ In sintesi:
L’inquilino paga la luce del garage se i consumi sono a suo uso esclusivo, mentre le spese comuni per l’illuminazione condominiale spettano al proprietario o vengono ripartite tra i condomini.
Fonte: idealista.it
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