L’IMU sulla seconda casa è un’imposta sempre dovuta, a differenza dell’abitazione principale. Vediamo quando si paga, quanto si paga e in quali casi sono previste agevolazioni o esenzioni.
L’IMU (Imposta Municipale Propria) è un tributo comunale introdotto nel 2012 in sostituzione dell’ICI. È dovuta per tutte le abitazioni che non sono considerate abitazione principale, come:
seconde case
case vacanza
immobili affittati o sfitti
L’aliquota base dell’IMU è del 7,6 per mille (0,76%), ma i Comuni possono modificarla, fissandola tra il 4,6 e il 10,6 per mille (0,46% – 1,06%).
Per “seconda casa” si intendono tutti gli immobili che non rappresentano l’abitazione principale. In particolare:
immobili di categoria catastale A (esclusa A/10 – uffici);
pertinenze non legate alla prima casa (es. box, cantine, soffitte – categorie C/2, C/6, C/7);
abitazioni locate, case vacanza, immobili sfitti.
Una delle domande più frequenti riguarda l’IMU sulla seconda casa senza residenza. Se non si risiede in un immobile, anche se inizialmente acquistato con le agevolazioni prima casa, esso è considerato seconda casa e quindi l’IMU va pagata.
Anche se si ha residenza anagrafica nell’immobile, ma non è dimora abituale, l’IMU è dovuta. Lo stesso vale per:
IMU sulla seconda casa nello stesso Comune della residenza;
IMU sulla seconda casa disabitata.
Le scadenze IMU per la seconda casa sono:
16 giugno: prima rata (acconto);
16 dicembre: seconda rata (saldo).
Se il termine cade in un giorno festivo, slitta al primo giorno lavorativo successivo.
Il calcolo dell’IMU si effettua in base a:
Rendita catastale, rivalutata del 5%;
Moltiplicazione per il coefficiente catastale (es. 160 per le abitazioni, categoria A – esclusa A/10);
Applicazione dell’aliquota comunale deliberata;
Proporzione sulla quota di possesso e sui mesi di proprietà (se superiori a 15 giorni, il mese è interamente conteggiato).
Esempio di calcolo IMU su seconda casa:
Rendita catastale: € 500
Rivalutata: € 525
Moltiplicata per coefficiente 160: € 84.000
Aliquota del Comune: 0,86%
Totale IMU annua: € 722,40
Esistono casi di esenzione IMU previsti dalla normativa nazionale e comunale:
Coniugi residenti in Comuni diversi, con dimora abituale nei rispettivi immobili (Sentenza Corte Costituzionale n. 209/2022);
Casa assegnata al coniuge separato o divorziato, anche senza residenza anagrafica;
Anziani o disabili ricoverati in istituto, se l’immobile non è locato (a discrezione del Comune);
Italiani residenti all’estero (AIRE), per immobili non locati né concessi in comodato;
Immobili di cooperative edilizie a proprietà indivisa destinati a studenti universitari soci assegnatari.
Sono previste anche riduzioni parziali dell’IMU, ad esempio:
Inagibilità o inabitabilità dell’immobile: riduzione del 50% (previa perizia tecnica);
Comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado, se l’immobile è utilizzato come abitazione principale e il proprietario possiede solo un’altra abitazione: riduzione del 50%;
Locazione con canone concordato: riduzione del 25% dell’imposta (quindi si paga il 75%).
L’IMU sulla seconda casa non è detraibile nella dichiarazione dei redditi, salvo eccezioni, ad esempio per immobili strumentali all’attività d’impresa o professionale, se previsto dal Comune.
Per usufruire di agevolazioni IMU:
consultare le delibere comunali (pubblicate entro il 28 ottobre sul sito del MEF);
presentare la documentazione richiesta (es. contratto di comodato registrato entro 20 giorni, comunicato al Comune).
L’IMU sulla seconda casa è una tassa che pesa sul bilancio familiare, ma può essere ridotta o evitata in base alla tipologia dell’immobile, utilizzo, residenza e regolamenti comunali. In caso di dubbi o situazioni complesse, è sempre consigliato rivolgersi a un commercialista o a un CAF di fiducia.
Fonte: idealista.it
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