Le grondaie ostruite possono causare infiltrazioni, danni alle pareti e problemi strutturali anche gravi. Tuttavia, quando l’accumulo di foglie proviene dalle piante del vicino, stabilire responsabilità e ottenere un risarcimento non è affatto automatico.
La corretta manutenzione degli scarichi dell’acqua piovana è fondamentale per preservare tetti e facciate. Grondaie e pluviali intasati impediscono il normale deflusso dell’acqua, favorendo ristagni che possono tradursi in infiltrazioni nei soffitti, danneggiamento dell’intonaco, muffe e allagamenti nelle parti basse degli edifici.
Non sempre, però, l’ostruzione dipende dal proprietario dell’immobile: talvolta è provocata da alberi, rami o foglie che provengono dalla proprietà vicina.
Le cause più comuni sono riconducibili a tre categorie:
Caduta di foglie in autunno, vento forte, pioggia intensa: sono circostanze fisiologiche, che non comportano responsabilità dirette.
Rami che oltrepassano il confine possono depositare foglie e residui direttamente nelle grondaie dell’edificio limitrofo.
Una scarsa cura delle condutture, degli alberi o degli spazi esterni (propri o condominiali) facilita il formarsi di accumuli e ostruzioni.
L’acqua che non riesce a defluire correttamente può generare:
infiltrazioni nel tetto e nelle pareti
danneggiamenti all’intonaco e alle strutture portanti
muffe interne ed esterne
allagamenti, soprattutto in taverne, cantine e garage
Spesso ci si accorge del problema solo quando il danno si è già manifestato. Ma non basta l’ostruzione per ottenere un risarcimento: serve sempre la prova del nesso tra la condotta altrui e il danno subito.
Una sentenza del Tribunale di Padova (n. 3550/2014) ha chiarito che il semplice blocco delle condutture non legittima automaticamente richieste risarcitorie: occorre dimostrare un pregiudizio concreto e la responsabilità del vicino.
Quando l’accumulo di foglie dipende da rami che invadono la proprietà, non sempre è semplice ottenere un rimborso, ma è possibile agire per far cessare il problema.
L’articolo 896 del Codice Civile stabilisce il diritto del proprietario di chiedere la rimozione dei rami che sconfinano oltre il confine.
Tentare un accordo amichevole
Parlare con il vicino e spiegare il problema può portare a una potatura rapida e senza contenziosi.
Inviare una diffida formale
Se il dialogo non funziona, è possibile inviare una raccomandata o una PEC chiedendo la rimozione dei rami entro un termine preciso, allegando foto ed evidenze.
Agire in giudizio
Se la negligenza persiste, un giudice può ordinare la potatura e, solo in presenza di un danno provato, condannare il vicino al risarcimento.
Se l’immobile è parte di un condominio, è necessario avvisare l’amministratore, che potrà convocare l’assemblea per decidere gli interventi necessari.
Se l’albero è di proprietà esclusiva di un condomino, i lavori di potatura o ripristino saranno a suo carico.
Se l’albero è di proprietà comune, le spese verranno ripartite tra tutti i condomini secondo i millesimi, ai sensi dell’art. 1123 c.c.
Anche se il vicino ha l’obbligo di eliminare i rami che invadono la proprietà, non è tenuto a pulire la grondaia altrui.
Il Codice Civile non prevede regole specifiche sulla caduta delle foglie. Di conseguenza:
➡️ la manutenzione delle grondaie spetta al proprietario, in quanto custode del bene (art. 2051 c.c.).
In pratica, si può pretendere la rimozione dei rami sporgenti, ma non si può imporre al vicino di occuparsi delle pulizie.
La gestione delle grondaie richiede attenzione costante, soprattutto quando la causa delle ostruzioni è collegata alla proprietà vicina.
Per ottenere tutela – o prevenire situazioni spiacevoli – è fondamentale:
mantenere regolarmente le proprie condutture
documentare eventuali danni
tentare un dialogo
ricorrere alla diffida o al giudice solo quando necessario
rispettare le procedure in ambito condominiale
Fonte: idealista.it
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Compenso del tecnico e documentazione mancante
Telecamere installate sotto il balcone aggettante
Allagamento dopo lavori sulla rete idrica
Condomini piccoli senza amministratore
Apertura di una finestra sul muro comune
Infiltrazioni preesistenti alla vendita
Rendiconto approvato non salva l'amministratore
Foro d'aerazione sulla facciata
Pressione dell'acqua insufficiente