Negli ultimi anni si registra un aumento delle controversie per danni causati da alberi caduti su edifici, veicoli o persone. Spesso all’origine c’è la mancata manutenzione da parte del custode del bene, pubblico o privato.
Secondo l’art. 2051 c.c., chi ha in custodia una cosa è responsabile dei danni che essa provoca, salvo che dimostri il verificarsi di un caso fortuito, ovvero un evento eccezionale e imprevedibile.
Con la sentenza n. 2316 del 12 maggio 2025, il Tribunale di Torino ha condannato un ente pubblico per i danni provocati dal crollo di una quercia su un edificio condominiale e su una proprietà privata.
I ricorrenti hanno dimostrato che l’albero era di proprietà comunale e che non era stata effettuata la dovuta manutenzione. Il tentativo di risolvere la questione in via stragiudiziale non ha avuto successo, e l’ente, rimasto contumace, è stato condannato in giudizio.
Il giudice ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) che ha accertato la dinamica del sinistro e la responsabilità dell’ente in qualità di custode dell’albero.
L’art. 2051 c.c. configura una responsabilità oggettiva: è sufficiente che il danno sia provocato da una cosa custodita per far scattare l’obbligo risarcitorio, senza bisogno di provare la colpa.
L’unica possibilità per il custode di escludere la propria responsabilità è dimostrare il caso fortuito, ovvero un evento esterno, imprevedibile e inevitabile (come una tempesta eccezionale o l’intervento di un terzo).
In questo caso, la vetustà della pianta e l’assenza di interventi manutentivi hanno escluso ogni giustificazione. Il Comune non ha fornito alcuna prova contraria né sollevato eccezioni, confermando così la propria responsabilità per omessa vigilanza e cura.
Diversi precedenti confermano l’orientamento:
Tribunale di Brindisi, sent. n. 202/2006: il Comune è responsabile per la caduta di un albero vetusto, nonostante l’assenza di condizioni meteorologiche estreme.
Tribunale di Roma, sez. XII, sent. 28/09/2004: il proprietario del terreno risponde dei danni provocati da un albero caduto, salvo prova del caso fortuito.
La responsabilità per cose in custodia richiede un’attenta attività di manutenzione e vigilanza, soprattutto nel caso di alberi ad alto fusto. In assenza di controlli e cure, i danni causati dal crollo di un albero ricadono sul custode, pubblico o privato, a meno che non sia provato un evento eccezionale e imprevedibile.
Per ottenere il risarcimento danni, la parte lesa deve dimostrare:
Il nesso causale tra il danno e la cosa custodita
L’identità del custode
L’assenza di caso fortuito
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